Protocollo d’intesa tra Comune di Pollica, Comune di Casalvelino, Legambiente Campania ONLUS, Centro di ricerca per l’orticoltura (Pontecagnano SA) (CRA-ORT), Amministrazione Beni Demaniali di Acquavella
Premesso che:
– A seguito della riunione del Comitato Intergovernativo della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale tenutasi ad Istanbul nel 2008 un gruppo di esperti, riunitisi il 4 e 5 aprile del 2009 a Vitre’, in Francia, ha stabilito che: “… anche se la pratica alimentare non e’ esplicitamente menzionata all’art.2 (“Definizioni”) della Convenzione del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, questa e’ da considerarsi parte integrante di tale Patrimonio. La pratica alimentare, infatti, non e’ solo la risposta a bisogni biologici, ma e’ un’esperienza culturalmente elaborata dai gruppi umani lungo l’intero arco della loro storia, trasmessa da generazione in generazione, ed espressione sempre vivente di diversità e creatività delle culture. La pratica alimentare conferisce, pertanto, specifici caratteri di identità e continuità culturale”;
– il 24 gennaio 2008 i rappresentanti tecnici di Italia, Spagna, Marocco e Grecia, nella Sala Verde del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali italiano (MIPAAF) danno l’avvio ufficiale all’iter di candidatura della Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO;
– nel giugno del 2008, nella sede dell’UNESCO, gli Ambasciatori di Spagna, Grecia, Italia e Marocco si accordano sulla possibilità di preparare un dossier di candidatura della Dieta Mediterranea nel quale sottolineare, soprattutto, l’aspetto culturale dell’iniziativa;
– nel suddetto incontro si conviene anche di individuare, per ciascuno stato, almeno un modello esemplificativo di comunità il cui territorio sia particolarmente associato alla Dieta Mediterranea e che per la parte italiana, in particolare, viene indicato il Cilento, quale comunità emblematica, riservandosi di individuarne altre per le successive integrazioni al dossier;
– le quattro comunità emblematiche individuate nei rispettivi Stati richiedenti, ossia, (Sorìa-Spagna), (Koron-Grecia), (Cilento-Italia) e (Chefchaouen-Marocco), il 13 marzo 2010 hanno sottoscritta la “Dichiarazione di Chefchaouen” a sostegno della candidatura della Dieta Mediterranea per iscriverla nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’Unesco;
– Il V° Comitato Intergovernativo dell’UNESCO, riunito a Nairobi (Kenya) dal 15 al 19 novembre 2010 ha proclamato “La Dieta Mediterranea”, Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità’. Essa e’ stata riconosciuta come patrimonio culturale immateriale millenario, vivo e in continua evoluzione, condiviso da tutti i Paesi del Mediterraneo, che incorpora, saperi, sapori, espressioni, prassi, prodotti alimentari, coltivazioni, spazi socio-culturali strettamente correlati al territorio. Ricordando che la parola greca “díaita” significa equilibrio, stile di vita, la Dieta Mediterranea è un modello di stile di vita basato sulla convivialità e la frugalità, caratterizzata non solo dalla freschezza e stagionalità dei suoi prodotti alimentari, ma soprattutto dal modo di prepararli, presentarli e condividerli a tavola;
– La Dieta Mediterranea rappresenta oggi un paradigma della cultura alimentare nel mediterraneo in pericolo di erosione in quanto la produzione, la trasformazione, la distribuzione ed il consumo degli alimenti non rappresentano più un modello alimentare sostenibile a causa della perdita di biodiversità, del degrado delle risorse naturali, del cambiamento climatico, dell’attuale vulnerabilità di molte comunità rurali del mediterraneo e dell’erosione del patrimonio alimentare e culturale della regione mediterranea;
– Nell’ambito delle attività di valorizzazione della Dieta Mediterranea i sottoscrittori del presente protocollo di intesa, ciascuno per le proprie specificità, intende contribuire alla ricostituzione delle produzione agricole tipiche dell’alimentazione mediterranea ed al successivo impiego nella ristorazione locale delle stesse, al fine di restituire concretezza allo stile di vita mediterraneo.
Convengono e stipulano quanto segue:
Articolo 1
Le Premesse e le considerazioni costituiscono parte integrante del presente Protocollo di Intesta.
Articolo 2
Oggetto e Finalità
Oggetto del presente protocollo è l’avvio di una collaborazione operativa e strategica tra le parti volta a promuovere il recupero della produzione legate alla Dieta Mediterranea, mediante l’impianto, in un’area sperimentale di 1 ha ricompresa nei terreni demaniali in disponibilità all’amministrazione dei Beni Demaniali di Acquavella, dei semi recuperati dal CRA–ORT di Pontecagnano (SA) collegati all’alimentazione della Dieta Mediterranea.
Gli alimenti agricoli così prodotti saranno distribuiti gratuitamente alle imprese del settore della ristorazione dei Comuni di Casalvelino e Pollica, al fine di qualificarne l’offerta gastronomica, ma soprattutto allo scopo di favorire il recupero del patrimonio culturale–agricolo secondo un approccio di autosostentamento economico.
Il Comune di Pollica, ed il Centro Studi Internazionale per la Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo”, quali promotori della presente iniziativa, si impegnano al coordinamento ed alla promozione delle azioni da porre in essere in osservanza al presente protocollo di intesa.
Articolo 3
Attività
Con il presente Protocollo le parti si propongono di realizzare in particolare le seguenti attività:
a) Il Comuni di Pollica e Casalvelino si impegnano alla promozione, diffusione e divulgazione delle progettualità oggetto del presente protocollo e di quelle che ne deriveranno in futuro. Si impegnano inoltre, al coordinamento e alla facilitazione dei processi connessi al presente protocollo;
b) Legambiente Campania ONLUS provvederà a valorizzare le specificità ambientali dell’iniziativa di cui all’art. 2;
c) Il Centro di ricerca per l’orticoltura (Pontecagnano SA) (CRA-ORT) si impegna a fornire assistenza e formazione agli agricoltori custodi che saranno selezionati dai sottoscrittori per l’uso del materiale genetico vegetale recuperato e/o da recuperare, tipico del territorio Cilentano e collegato allo stile di vita mediterraneo. Fornirà, inoltre, i semi recuperati per la messa in produzione e favorirà l’implementazione delle innovazioni tecniche e scientifiche prodotte dall’istituto per una adeguata valorizzazione delle produzioni;
d) L’amministrazione dei Beni Demaniali di Acquavella oltre a provvedere alla individuazione delle aree da utilizzare per la messa a dimora dei semi recuperati, provvederà all’impiego di manodopera o cooperative di lavoro appartenenti e/o residenti nelle frazioni demaniali di Acquavella, Verduzio e Bivio di Acquavella, come disposto dallo statuto dell’Ente.
e) Congiuntamente tutti i sottoscrittori del presente protocollo provvederanno a selezionare i ristoranti ai quali fornire le produzioni della Dieta Mediterranea. Inoltre, si provvederà a individuare le modalità di ampliamento del partenariato e la individuazione di ulteriori iniziative compatibile con le finalità del presente protocollo.
Art. 4
Tavolo di Lavoro
Per l’attuazione del presente Protocollo viene costituito un Tavolo di Lavoro, formato da un rappresentante di ciascuno dei soggetti firmatari ad esso appositamente delegato.
Il Tavolo di Lavoro, che affronta la costruzione di tutto il percorso comune e i diversi aspetti legati ad esso (progettualità, comunicazione, ecc.), ha la funzione di indicare gli indirizzi e le attività che discendono dal presente Protocollo individuando e valutando le iniziative da realizzare successivamente.
Art. 5
Legge e Giurisdizione
Il presente protocollo ed i diritti ed obbligazioni delle Parti ivi previsti saranno regolati ed interpretati ai sensi della legge italiana.
Tutte le controversie derivanti dal presente Protocollo o in relazione allo stesso, saranno risolte mediante arbitrato secondo il Regolamento della Camera Arbitrale di Salerno, da tre arbitri, nominati in conformità a tale Regolamento. La sede dell’arbitrato sarà Vallo della Lucania. La lingua dell’arbitrato sarà la lingua italiana.
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